

"Our goal...your return"
Da non perdere a Lecce

Passeggiando comodamente a piedi per le vie del centro si incontrano la Chiesa di Santa Maria della Provvidenza, in piazzetta Baglivi, e quella di Santa Maria di Costantinopoli in piazzetta Addolorata. In Via Umberto I, invece, potrete ammirare il cinquecentesco Palazzo Adorno e la Basilica di Santa Croce, simbolo della città e del barocco leccese.
L'anfiteatro, insieme al Teatro, è la più importante testimonianza di epoca romana. L’Anfiteatro venne costruito nel II secolo d.C. per intrattenere, con gli spettacoli e i giochi che si svolgevano al suo interno, gli appassionati spettatori (l’edificio poteva ospitarne circa 20.000). L’Anfiteatro romano venne costruito con pilastri di tufo sormontati da un’architettura ad arcate. Delle opere scultoree recuperate, le più interessanti sono: una statua della Dea Athena (oggi esposta al Museo Castromediano), ed alcuni rilievi in marmo del parapetto che separava le due serie di gradinate raffiguranti scene di caccia e combattimenti tra uomini e animali feroci. Oggi l’Anfiteatro fa da cornice a rappresentazioni teatrali e concerti.


Piazza Sant’Oronzo è la principale piazza di Lecce, il salotto cittadino, da sempre luogo di incontro e di ritrovo. Negozi, caffè, uffici affollano la suggestiva piazza ovale la cui pavimentazione è ornata da un mosaico raffigurante lo stemma della città: la Lupa sotto un albero di leccio e la corona con 5 torri. Dal 1656 la piazza è intitolata al Santo patrono della città: si racconta che durante l’epidemia di peste che si abbatté su tutto il Regno di Napoli, Lecce venne risparmiata grazie alla mediazione di Oronzo. Come segno di ringraziamento, i leccesi fecero erigere sulla piazza una colonna votiva sulla quale venne posta la statua del santo nell’atto di benedire la città. C’è poi l’antica Chiesa di San Marco (a lato del Sedile), ricordo di un insediamento veneto presente in città e la Chiesa di Santa Maria della Grazia, eretta nel 1590 in seguito al ritrovamento di un affresco trecentesco raffigurante la Vergine col Bambino, tutt’ora custodito nella chiesa.
l Duomo di Lecce si erge nell’omonima Piazza e rappresenta il fulcro della vita religiosa della città. La Cattedrale dedicata a Maria SS. Assunta, venne costruita nel 1144, fu ristrutturata nel 1230 per essere poi completamente ricostruita nel 1659 da Giuseppe Zimbalo per volere del vescovo Luigi Pappacoda. Il Duomo presenta due ingressi, quello principale rivolto al Palazzo Vescovile e l’altro, sul fianco sinistro che guarda l’entrata della Piazza.
La facciata principale sulla quale sono scolpite le statue dei santi Gennaro e Ludovico e degli apostoli Pietro e Paolo, è molto sobria e raffinata a dispetto di quella secondaria più sfarzosa, disegnata secondo le linee del barocco leccese, culminante con la statua di Sant’Oronzo tra le statue di San Giusto e San Fortunato, compatroni di Lecce. La facciata principale lascia percepire l’organizzazione della spazio interno diviso in tre navate separate da pilastri a semicolonne. La navata centrale e il transetto sono sormontati da un soffitto in legno dove sono incastonate alcune opere di Giuseppe di Brindisi tra cui “Il Martirio di Sant’Oronzo” e “L’Ultima Cena”. L’interno barocco conserva pregevoli stucchi, pavimenti in marmo e altre numerose tele di grande valore artistico e ben dodici altari riccamente ornati tra cui quello maggiore dedicato alla Vergine Assunta in marmo e bronzo dorato di fattura napoletana.


La Basilica di Santa Croce è uno dei maggiori complessi architettonici della città e soprattutto, il più significativo esempio di barocco leccese, specialmente per l’opulenza delle decorazioni della facciata principale. La parte inferiore, in stile rinascimentale, è divisa da sei colonne lisce con capitelli zoomorfi che sostengono una trabeazione riccamente decorata con leoni e donne dal seno nudo. Al di sopra del fregio, sei figure umane e sette animali sorreggono la balaustra in pietra leccese ornata da 13 puttini che abbracciano i simboli del potere temporale e spirituale. Sulle porte laterali vi sono gli stemmi dell’ordine dei Celestini e di Santa Croce, mentre sul portale maggiore, fiancheggiato da due coppie di colonne, si trova lo stemma di Filippo III di Spagna. La seconda parte della facciata è dominata dal bellissimo rosone centrale di ispirazione romanica affiancato da due nicchie con le statue di San Benedetto e San Celestino. All’estremità si ergono due statue femminili simboleggianti la Fede e la Fortezza. Infine, sulla sommità, il timpano con al centro il trionfo della Croce. L’interno articolato in tre navate suddivise da alte colonne è altrettanto sontuoso. La navata centrale è sormontata da un soffitto ligneo a cassettoni dorati mentre quelle laterali hanno volte a crociera e presentano sette cappelle per lato ognuna delle quali ospita altari riccamente decorati e tele del XVII e XVIII secolo.